Net Sourcer

Il blog di Alessandro Palmisano



venerdì, maggio 26, 2006

In merito alle community funghetto...

...aggiunge Copyman, privatamente, ma con permesso di pubblicazione, of course:

"Se c'è una cosa che mi pare infernalmente infantile è questa corsa ad avere i galloni di capo, vicecapo, capetto, ras di quartiere e diosolosachecavolo d'altro"

Scommunicaty



La community affermata (checché annoveri dodicimila utenti) non è il perno blindato dell'aggregarsi di un interesse online. Una gestione troppo dura e poco flessibile ha l'effetto di creare un deflusso di utenti. Le barriere all'ingresso per la creazione di una community da zero sono praticamente nulle, in termini economici, e molto basse in termini di tempo; a patto che l'unico scopo sia l'aggregazione on line e non il mero profitto. Ma è rarissimo.

Tre cose sono empiricamente dimostrate. Quando nasce una nuova community on line:

- Prima ancora di sapere cosa è un layout grafico, la registrazione a Google Adsense è già stata fatta;

- Prima ancora di avere 15 utenti registrati, già si pensa a quando arriverà il primo assegno di Google AdSense.

- Lungi dal contare i primi mille euro in introiti pubblicitari, già ci si considera imprenditori del web 2.0

domenica, maggio 21, 2006

e-whoring

Il mestiere più antico del mondo, si adatta pro temporibus all'attualità dell'ICT. Ti contatta su Skype un bella ragazza. Spesso dell'est europa, ma ultimamente la moda si è diffusa tra le ventenni del nord Italia. Dopo una chat lunga tutt'al più 5 righe, arriva la proposta. Spogliarello in webcam in cambio di una ricarica di 10 euro su PayPal.

In alcuni casi questo è un aggancio degno della migliore strategia di marketing relazionale one-to-one. Il cliente, agganciato e fidelizzato da uno spogliarello di tanto in tanto, a volte vuole un'esperienza reale. E allora ecco che la ragazza, self promoter e che riveste anche il ruolo di addetta alla customer care, arriva in chat con un listino prezzi per prestazioni fuori dal mondo dei bit.

Con somma soddisfazione delle parti.

sabato, maggio 20, 2006

Scripta volant

Copyman descrive così il contenuto del suo blog:

"Storie, annotazioni, minuzie e balbuzie di un business writer con un futuro magnifico & progressivo alle spalle".

Io vi dico che, una vostra costante lettura di questo blog, migliorerà la vostra capacità di scrivere, data l'elevata qualità degli esercizi di stile e delle piroette che Marcello riesce a far fare alla parola scritta.

Lui scrive per professione. Ma ha creato anche un angolo virtuale for the rest of us. Da Bookmark. :)

http://erroridistumpa.blogspot.com/

Considerazione giocosa. Ma non troppo.

Non sono un videogiocatore. Almeno, non più. Ma una constatazione non me la posso negare. Unreal Tournament 2004 è uscito da 24 mesi. Se oggi ti fai un portatile nuovo, un MacBook nero per giocare, arrivi a farlo girare a nemmeno 20 frames per secondo. Dopo due anni dall'uscita di un gioco sul mercato, un portatile consumer non riesce a farlo girare a una velocità decente (almeno 30 fps direi per avere fluidità realistica). Non sto a fare un excursus sulle mille ragioni tecniche per cui questo non avviene, di fatto, è così e non è una bella cosa.

A me viene in mente la prima Playstation, gloriosissima. Ha fatto girare, con i suoi 2 MB di RAM, giochi per oltre sei anni, da Ridge Racer a Tomb Raider 3, da Metal Gear Solid a Tekken 4. Questa si chiama ottimizzazione del software. Che nell'industria dei personal computer spesso, troppo spesso non c'è. Allora, comprare la scheda nuova per aggiornare l'hardware (quando è possibile), diventa una necessità. E poi si chiedono perché ci sono in giro troppi giochi piratati.

mercoledì, maggio 10, 2006

Are you Lolling?

Il gergo internettiano a volte esce dagli schermi ed entra nella vita di ogni giorno. Il linguaggio si arricchisce di nuovi termini, di nuovi verbi (chattare, uplodare etc.), ma fa riflettere che addirittura un acronimo dell'on line sia giunto nella lingua parlata. È avvenuto a Londra, in una prestigiosa high school della City. Durante l'ora di tutoraggio di matematica, ad una battuta del tutor, rivolta a una studentessa meno che vent'enne, la risposta di lei è stata, dapprima una risata, seguita da un sonorissimo "LOL".

Può sembrare una moderna barzelletta hi-tech based, ma è pura realtà. Una realtà che fonde insieme mondi virtuali e reali, senza troppe barriere, con poche distinzioni.

Questo acronimo viene spesso utilizzato nel gergo delle chat in funzione di una risata scrosciante, LOL sta per Laughing Out Loud, ossia "sto ridendo ad alta voce". A volte il numero di "O" viene esteso per aumentarne l'intensità. Un numero di "O" più elevato implica l'espressione di una risata più rumorosa. Le chat sono popolate da acronimi; questo è solo il primo di una serie. Per gli interessati, un mio articolo di qualche anno fa (ma sempre attualissimo), spiega quelli più comuni.