You Tube
Il famosissimo sito per il self-broadcasting, nato all'inizio del 2005, continua imperterrito la sua crescita inarrestabile. Attualmente serve oltre 100 milioni di video al giorno. Il sito è tempestato di Google Adsense, che sicuramente consentiranno degli introiti pubblicitari; due settimane fa c'è stato invece un accordo con la Time Warner che porterà, da un lato alla possibilità di fare broadcasting di contenuti sotto copyright della grande azienda multimediale, dall'altro di fare profit-sharing sulle inserzioni pubblicitarie che compariranno su tali contenuti. Ma, secondo i più scettici, tutto ciò non è ancora sufficiente a farne un business redditizio.
YouTube è una società ad azionariato privato, - finanziatasi con una dozzina di milioni di dollari provenienti dal venture capital - i cui costi operativi non sono noti. Ma uno dei suoi concorrenti ha stimato che YouTube spenda circa 2 milioni di dollari al mese solo per l'infrastruttura di rete (server + banda). La mia sensazione è che siamo di fronte a un'altra start up nata per essere rivenduta a cifre colossali. E poi fusa e/o integrata all'interno di un altro colosso, in modo che vi siano sinergie che portino a un risultato superiore alla somma delle singole parti. Un po' come è avvenuto l'anno scorso per Skype, ceduta dai suoi fondatori a eBay per una manciata di miliardi di dollari.
Altrimenti non si spiegherebbe perché negli ambienti finanziari e del venture capital hi tech vi sia tutto questo fermento per calcolare l'enterprise value di questa Google 2.
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