Net Sourcer

Il blog di Alessandro Palmisano



venerdì, luglio 06, 2007

Uno sguardo al futuro - 2a parte

Perché le pagine viste sono obsolete?

Ricordate i tempi in cui il traffico dei siti web era misurato in termini di accessi? 7-8 anni fa i big di Internet erano Netscape ed MSN.com e si dibatteva dei loro milioni di accessi settimanali per attribuirne un valore economico. A un certo punto, si è capito (erano i primi del nuovo millennio) l'"accesso" (o hit) era un'unità di misura del traffico priva di significato, poiché ogni elemento presente all'interno di una pagina web ne generava uno. Pertanto un sito poteva contare su più o meno hit a seconda di come veniva strutturato dal web designer, ossia sulla base di quanti elementi grafici posizionava al suo interno.

Le "pagine viste" (pageviews) hanno rimpiazzato il concetto di "accessi" per due motivi: il primo è che si trattava di numeri che avevano più senso, ossia venivano contabilizzate le pagine di contenuto effettivamente visualizzate e non il numero di elementi grafici che le componevano. La seconda ragione risiede nel fatto che, basandosi sul concetto di pageviews era possibile determinare quante visualizzazioni di banner era possibile vendere agli inserzionisti. Così come la frutta e il pane vengono vendute al kilogrammo, i banner pubblicitari erano (e lo sono tutt'oggi ma di meno, come vedremo) venduti al "costo per mille impressioni", detto in gergo di web marketing "CPM". Per un certo periodo di tempo, le impression che un portale poteva servire, divennero un parametro di riferimento economico talmente considerato, da essere sopravvalutato. Agli apici della bolla speculativa che ha caratterizzato il web 1.0, tra il 1999 e il 2000, per molte acquisizioni di portali, il numero di impression veniva spesso utilizzato per calcolare gran parte dell'enterprise value al quale effettuare il passaggio di proprietà.

L'equazione su cui si basava questo ragionamento era molto semplice:


pagine viste = impression = visualizzazioni di banner pubblicitari = introiti certi


Il valore di cessione dei portali, quando vi erano acquisizioni era poi determinato moltiplicando il numero di pagine viste per un certo multiplo.

Figlia in parte di questi metodi di valutazione è la più grande fusione della storia, quella di un gigante da 350 miliardi di dollari: il colosso dei media Time Warner e il gigante Internet America OnLine che nel gennaio 2000, si unirono in un'unica società che metteva insieme il numero uno degli ISP e il numero uno dell'intrattenimento.

Continua...

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