Net Sourcer

Il blog di Alessandro Palmisano



sabato, novembre 04, 2006

Markettari e markette

In corsivo, un articolo tratto da Repubblica on line.


"...Ma chi l’ha detto che i capi di Microsoft sono solo delle teste d’uovo elettroniche, tutti byte e software? Macché, sono anche dei geni del marketing. Sentite cos’hanno pensato. A fine gennaio inizierà la commercializzazione del nuovo sistema operativo Windows Vista, definito dagli addetti ai lavori ‘una svolta epocale’. «Insieme con il lancio di Office 2007, sarà il momento di maggior innovazione tecnologica di tutti i trent’anni di storia dell’azienda», conferma Marco Comastri, numero uno di Microsoft Italia..."

Addirittura? Dato che Tiger fa quello che fa Vista da un anno e mezzo, allora noi utenti Mac l'abbiamo già vissuta questa svolta epocale. Io però non me ne sono mica accorto.

"Il precedente sistema, Windows Xp, era stato lanciato sei anni fa, un’eternità in termini di hitech (salvo un aggiornamento solo per la parte sicurezza, chiamato Sp2, del 2004). Bene: se queste sono le premesse, chi mai andrà a comprarsi un ‘vecchio’ sistema operativo nelle poche settimane che mancano? Ecco quindi la trovata: il gruppo di Seattle offrirà un coupon («sarà una sorta di assicurazione», specifica Comastri) a chiunque acquisterà un pc equipaggiato con Windows Xp, che gli consentirà di effettuare l’upgranding a Vista appena questo sarà disponibile..."

È una politica, una prassi che Apple adotta da anni. Per ogni major release di Mac OS X.

"«Una società che aumenta le revenue dell’11% alla vigilia di un evento che rivoluzionerà tutto, mi sembra che possa essere considerata un’azienda affidabile», sottolinea Comastri..."

Le rivoluzioni, a volte sono represse nel sangue. E poi, il fatto che le revenue siano aumentate _prima_ dell'evento - presunto - rivoluzionario, non ci dice assolutamente che saliranno anche _dopo_. Ma in regime di monopolio, è scontato attendersi un flusso di ricavi costanti...

"...è diminuito considerevolmente il fatturato di quello che si può definire il ‘settore Internet tradizionale’, sostanzialmente gli abbonamenti a pagamento in un momento in cui tutti offrono la connessione gratuita. Ma il giro d’affari è considerevolmente salito in quella che è considerata la nuova frontiera del web, cioè la pubblicità online..."

Probabilmente il giornalista conosce Internet da ieri. Perché, a onor del vero, Internet ha vissuto il suo boom proprio grazie alla pubblicità on line, che consentiva ai portali di coprire i costi di gestione e, agli utenti, di avere accesso a una miriade di servizi in modo totalmente gratuito. Poi la bolla è scoppiata, l'advertisting ha iniziato a tirare di meno e allora ecco che alcune .com hanno cominciato a usare come business model quello degli abbonamenti.

Lettore, quando Repubblica parla di Microsoft, oltre a frasi sparate senza cognizione di causa, aspettati delle marchette. Sempre.