Net Sourcer

Il blog di Alessandro Palmisano



mercoledì, giugno 20, 2007

Tutte le strade portano a Roma

Sto bloggando poco, lo so e me ne rendo conto. Sono giorni e settimane molto piene. Ma forse c'è anche una motivazione di fondo. Benché io stia scrivendo di meno, continuo a leggere i blog altrui mediante il mio fido Vienna.

E a star zitto e a non partecipare, a volte cogli cose che, partecipando, non cogli. Sto parlando di quanto sia autoreferenziale la blogosfera italiana. Di sicuro, non sono il primo a lanciare questa considerazione/provocazione. Basta lanciare una ricerca.

Ma se fate avanti e indietro tra i blog un attimo seri, per intenderci, non quelli con lo sfondo di Hello Kitty, la canzone di Tiziano Ferro come colonna sonora, la tredicenne che narra della sua prima volta e di come i suoi non la capiscono, e l'amica che commenta con un "TVB". Dicevo, se diventate abituali utenti di blog che abbiano un minimo di contenuto informativo-divulgativo-culturale, qualsiasi sia il vostro punto di partenza, con una probabilità molto vicina a 1, incapperete in uno dei blog dei soliti noti:

Luca Conti, Paolo Valdemarin, Mauro Lupi, Lele Dainesi, Vittorio Zambardino, Massimo Mantellini, Vittorio Pasteris, Marco Montemagno e pochi altri.


Controprova off line: a qualunque evento/tavola rotonda/dibattito/echipiùnehapiùnemetta sul web 2.0 parteciperete, troverete come relatori almeno uno dei blogger di cui sopra. Che si citano a vicenda.

Provate e fatemi sapere.

A presto.

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martedì, giugno 19, 2007

Attenti al lupo cattivo

Sono passati circa 10 anni da quando Internet ha iniziato, nel nostro Paese, a invadere le case degli Italiani. Allora, otto articoli su dieci che ne parlavano, descrivevano il web come un posto da cui tenersi alla larga, causa virus, pornografia, pedofilia, hacker ed amenità varie.

Il tempo passa, ma i media mainstream ancora calcano lo stesso discorso, non appena ne hanno l'occasione. Da Kataweb (Repubblica):

"La televisione è ormai diventata inutile e sempre meno persone la guardano. Non per la scarsità dei programmi ma per monotonia di questi, annoiando il pubblico. Il computer, invece, propone una grande varietà di scelte e ci permette anche di conoscere nuove persone (cosa che può essere pericolosa perché non si sa quasi mai chi c'è dall'altra parte)."