Net Sourcer

Il blog di Alessandro Palmisano



mercoledì, dicembre 20, 2006

L'Italietta basata sul debito

Liberamente tratto da un forum:

"Stamattina ero passato da "Trony" per acquistare tramite un finanziamento uno Sharp Aquos 32", ma dato che attualmente sono disoccupato, non ho potuto farlo, così ho domandato alla commessa se potevo farlo tramite mio padre che è pensionato e lei mi ha confermato di si."

Ci si indebita, da disoccupati, per acquistare un TV LCD, appoggiandosi alla pensione del padre.

Beppe Grillo di finanza aziendale non ne capisce molto, ma concordo pienamente quando afferma che "...Il debito è ormai una condizione dello spirito. E’ nell’aria. Indebitarsi è uno stile di vita. Chi vanta crediti è un fallito. Bisogna vantare debiti per essere qualcuno..."

lunedì, dicembre 18, 2006

lastminute.com party

Pink your life. Il 12 dicembre scorso presso il "Codice a barre" di Milano. Un modo piacevole per fare branding ;)




"Pink it´s my new obsession
Pink it´s not even a question

Pink on the lips of your lover, 'cause
Pink is the love you discover

Pink as the bing on your cherry
Pink ´cause you are so very

Pink it´s the color of passion
`Cause today it just goes with the fashion

Pink it was love at first sight, yea
Pink when I turn out the light"


"Pink" - Aerosmith

venerdì, dicembre 08, 2006

Il decalogo del buon investitore cassettista


Eseguire uno stock picking, ossia una selezione dei titoli da acquistare, con calma, ponderazione e soprattutto seguendo queste regole:

1) Scegliere azioni che siano poco di moda,

2) Che siano trascurate dal mercato

3) Che abbiano un rapporto p/e (Prezzo/Utili) inferiore a 15

4) Che abbiano un rapporto P/BV (Prezzo/Book Value) inferiore a 1,5

5) La cui capitalizzazione sia consistente, le cosiddette "medium" e "big cap"

6) Che distribuiscano un dividendo (questa regola è derogabile nel caso in cui stiamo per acquistare azioni hi-tech, che tendenzialmente reinvestono la totalità degli utili)

7) Che abbiano un ROI (Return On Investment) piuttosto elevato

8) Che presentino, all'interno del bilancio, uno stato patrimoniale solido e, nello specifico:

9) Che abbiano un indebitamento massimo pari al 50% del patrimonio netto

10) Chiudere le azioni accuratamente selezionate nel cassetto e perdere la chiave per 2-3 anni


Chi avesse applicato alla lettera questa strategia, che è molto à la Warren Buffet*, acquistando Apple quattro anni fa (quando vi erano tutte le condizioni di cui sopra) ad oggi si troverebbe con un capitale moltiplicato per quasi 13 volte.

Ma allora è così semplice? Assolutamente no. Occorre considerare anche quegli eventi esogeni, fuori dal controllo dell'azienda, ad esempio nel 2001 gli attentati alle Twin Towers, nel 2003 la guerra in Iraq, e nel 2005-06 l'ascesa irrefrenabile del petrolio. Tutti fattori che pesano sull'economia globale e che possono portare la psicologia dell'investitore ad un prematuro smobilizzo dei capitali investiti. Quindi direi che l'undicesima regola è la disciplina.

*Warren Buffet è, al momento, il secondo uomo più ricco del pianeta. A 8 anni comprava confezioni da 6 bottigliette di Coca-Cola per rivenderle al dettaglio nel suo quartiere. A 15 anni ha investito i risparmi accumulati lavorando come paper boy acquistando un piccolo terreno nel Nebraska. Tanti piccoli affari gli hanno consentito di accumulare, a 20 anni, 9.000 $: questi, investiti in Borsa, furono il pilastro per uno dei più incredibili casi di creazione di ricchezza degli ultimi secoli.

Ebbene, applicando il decalogo di regole suddetto su quel gruzzolo iniziale, oggi il signor Warren può contare su un patrimonio personale di oltre 40 miliardi di dollari. Più di quanti un uomo possa spenderne in 10, 100 vite. È così che ha deciso di dedicarsi alla filantropia, spogliandosi di qualche miliardo di dollari all'anno, che saranno devoluti alla fondazione Bill & Melinda Gates.

Negli anni '70, in un'intervista, dichiara: "Se qualcuno spera di cominciare il mestiere di investitore con un piccolo capitale, gli consiglio di fare esattamente ciò che ho fatto io all'inizio, ovvero imparare tutto su ciascuna delle aziende quotate in Borsa. Tale banca dati gli sarà terribilmente utile in seguito.""Ma", obietta il giornalista, "ci sono oltre 20 mila aziende quotate".
"Ebbene, cominci con la lettera A!"

venerdì, dicembre 01, 2006

Alitalia, la rotta è quella giusta...

A volte si prova quel sottile piacere a scoprire che le cose vanno realmente nella direzione auspicata...

Pochi giorni fa scrivevo:

"Il mio augurio è che lo Stato ceda la sua intera partecipazione ad un fondo di private equity, che lanci un'OPA, la delisti e che riesca a migliorare l'efficienza della società. E dopo 3-5 anni a la ricollochi in Borsa. Ma che sia poi un'azienda sana, con un giusto livello di debiti e che paghi dividendi agli azionisti".

Leggo ora sul corriere.it:

"...privatizzazione della società, [...] Il Consiglio dei ministri ha deciso «la cessione di una quota di controllo di Alitalia da parte del ministero dell'Economia, che attualmente detiene il 49,9% del capitale della società». Tutto avverrà mediante «una procedura competitiva a trattativa diretta, rivolta a potenziali acquirenti»."

È un buon inizio...