Net Sourcer

Il blog di Alessandro Palmisano



venerdì, marzo 30, 2007

Web 2.0: la nuova rivoluzione di internet

Qualche appunto al volo sulla tavola rotonda tenutasi ieri in Cattolica a Milano.

La prima sessione è del professor Lamborghini che ripercorre le origini di Internet: la rete nacque in ambito militare con lo scopo di scambiare files; a ben pensarci, oggi si fa la stessa cosa; ma ai nostri giorni il fenomeno è di massa.

Alla base del web 2.0 c'è anche la diffusione delle connessioni broadband and always-on. Il web 1.0 viene oggi definito il "world wide wait", in quanto caratterizzato dalle lentissime connessioni dialup che al massimo raggiungevano i 56 kbps.

Il web 2.0 è qui ed ora. Ma parliamo della - cosi' definita da Luca de Biase - "scienza delle conseguenze". Cosa succede saltando la value chain? Quali sono i nuovi modelli di business? Basta l'advertising nel web 2.0 per recuperare gli investimenti effeettuati?

E già si parla e siamo proiettati verso il web 3.0, con l'evoluzione della sofisticazione della semantica che rendera' piu' facile effettuare le ricerche. Lo scopo: trovare prima e meglio quello che cerchiamo.

Prende poi la parola Annamaria di Ruscio Net Consulting, societa' di consulenza che supporta le aziende e utenti per capire come contestualizzare nel web, caso per caso. Annamaria parla di web 3.0. I suoi pilastri portanti saranno il lavoro collaborativo, la ricerca intelligente, l'interconnessione dei DataBase. Le tecnologie che vi saranno alla base saranno essenzialmente: RDF, URI RIA, semantic web e SPARQL. Il 3.0 sarà un web semantico, ontologico, neutrale.

Ci focalizziamo poi su una ricerca delal Arthur D. Little. L'utente è prosumer.

Nel passato: l'evoluzione tecnologica era guidata dalle leggi di Moore e di Pareto. La legge di Moore affermava che le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi. La legge di Pareto (legge 80/20) è una legge empirica sintetizzabile nell'affermazione: la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause (considerando grandi numeri). Secondo questa legge in genere l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause. Questo principio può avere applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio nel web: il 20% dei siti cannibalizza l'80% delle transazioni.

Oggi secondo Chris Anderson è la legge della Long Tail a farla da padrona. Secondo Anderson vige il modello della nicchia: si puo' valorizzare l'ultima parte della coda e con essa sviluppare biz. Alcuni economisti, tuttavia, ritengono che la "lunga coda" non contraddice le precedenti leggi ma le integra. Esempio: Google non potrebbe esistere senza la legge di Pareto.


Uno sguardo al futuro

Secondo Tim Bernes Lee il web 3.0 vedrà la luce fra tre anni e terminerà attorno al 2020. Nova Spivack si spinge addirittura oltre: dopo il web 3.0, giungeremo al web 4.0, tra il 2020 e il 2040. Ma quali saranno le caratteristiche peculiari di questi web X.0? Per sommi capi:

- la connetività ubiqua: broadband, accesso a Internet da terminali mobili

- il network computing

- le tecnologie aperte

- l'identità aperta: openID, Open reputation

- il web intelligente: tecnologie per il web semantico, DB distribuiti, applicazioni intelligenti


Conclude la tavola rotonda, prima del dibattito con gli studenti, Lele Dainesi, del cui intervento è disponibile un podcast al seguente link:

http://senduit.com/aa4eb9

mercoledì, marzo 28, 2007

Web 2.0 in Cattolica



Domani sarò all'Università Cattolica del Sacro Cuore con Paola. Di sicuro parteciperemo alla tavola rotonda e prenderemo appunti insieme, lei per la sua tesi e per il suo capo di Fastweb, io per il mio (e di Marco) libro, con un unico comune denominatore: il web 2.0.

"Web 2.0 ain't an audience, it's a community".

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domenica, marzo 25, 2007

I tempi che cambiano

Dove: Milano, tratto di 10 minuti in metro rossa. Chi: due adolescenti.

Lei: "...L'ho conosciuto l'altro giorno sul treno."

L'amica: "Come è?".

Lei: "Carino, dai! Ci sta!".

L'amica: "ma hai preso il suo cell?"

Lei: "no no, mi ha dato il suo myspace, hai presente?"

L'amica: "ah si quel coso tipo il blog di Messenger?"

Lei: "si, esatto, ma il myspace è più fico. Al limite poi gli lascio la mia mail nei commenti, il contatto c'è".

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domenica, marzo 18, 2007

Compro ilMac.net, vendo Macity

Navigando quà e là scopro che le azioni di ilMac.net vengono scambiate, in un luogo remoto della rete, a 9 $ l'una. Mi chiedo cosa ci sia dietro. Scopro un gioco davvero intelligente. Alexadex è un sito dove i giocatori competono per fama e gloria comprando e vendendo le azioni dei siti web della rete. Come noto, il traffico dei siti oscilla, ha impennate e crolli, esattamente come i titoli azionari. Da qui, l'idea di farne una competizione divertente. Scegli il tuo paniere di titoli e punti sulla crescita di determinati siti, diversificando, rischiando, esattamente come sul Nasdaq o sul Nikkey.

Geniale.


venerdì, marzo 09, 2007

Di ritorno dalla Cisco Expo 2007

Location molto bella ed organizzazione perfetta, non c'è che dire. Sessione mattutina aperta dal sindaco di Milano Moratti, e sapientemente moderata dal direttore del TG1 Gianni Riotta. Belli in particolare gli interventi di Artom (come è arretrato il venture capital in Italia!) e Marina Salomon (che si scaglia con grande verve contro il sistema dell'istruzione universitaria italiota), ma per noi blogger la sessione pomeridiana moderata da Lele Dainesi l'ha fatta da padrone.

La tavola rotonda pomeridiana ha inizio alle 14.30 ed è dedicata al social networking, ai nuovi media e al web 2.0. Il panel è composto da blogger di spicco a livello nazionale, come Luca Conti e Paolo Valdemarin e da giornalisti del calibro di Jeff Israely del Time. All'inzio del dibattito viene fatto un riassunto su ciò che è stato il fenomeno del web 2.0 e quali sono e chi ne sono stati i protagonisti, oltre ovviamente a tutti noi utenti, come ha celebrato il Time: il personaggio dell'anno 2006 sei stato infatti tu, comune utente della Rete. Il 2006 è stato forse l'anno in cui è esploso il fenomeno del web 2.0, caratterizzato inoltre dall'acquisizione di YouTube da parte di Google per la colossale cifra di 1,65 miliardi di dollari; scopo: arrivare ad offrire all'utente (che è anche regista) finale un nuovo modello di TV .

Negli ultimi anni c'è stata una vera e propria simbiosi tra i media e i blog e sono nati una serie di strumenti per facilitare le persone comuni ad avere un ruolo attivo su Internet. Oggi davanti al computer di casa o al portatile; tra non troppo tempo, Internet sarà pervasivo e coinvolgerà ogni aspetto della nostra vita. E se non dovesse bastarci, potremo sempre vivere una seconda vita, virtuale su Second Life. Questa community-videogioco è in realtà anche un grande business dove si scambia denaro vero: basti pensare che il prodotto interno lordo giornaliero di Second Life ammonta a 600 mila dollari. E sempre più aziende investono per avere visiblità all'interno di questo mondo virtuale. Se oggi la maggior parte dei brand apre retail stores virtuali per avere copertura mediatica cosi' come si aprivano i siti web 10 anni fa, bisognerà chiedersi cosa sarà di Second Life tra 5 anni: un second business o una bolla?

Ultima mezz'ora prima dei workshop verticali (peccato fossero paralleli, imponendo un aut-aut) dedicata al dibattito tra e con il pubblico. Da buon blogger in prima fila rompo il ghiaccio con un breve intervento che pone l'accento sul discorso della net neutrality e sulla concentrazione: giganti come AOL e Google continuano imperterriti la loro miriade di acquisizioni, consolidando le loro posizioni. Arriveremo a un futuro oligopolio dove una manciata di aziende controlleranno tutta le Rete e le infrastrutture usate dagli utenti? Mi risponde alla grande Stefano Quintarelli con un intervento che valeva davvero la pena trascrivere per intero (magari qualche blogger lo ha fatto), ma ne cito la parte piu' interessante ricavata dai miei appunti:

"In Italia la liberalizzazione della farina ha avuto l'effetto di avere soltanto più fornai che erano comunque costretti a comprare la stessa farina da Telecom Italia. Da noi è semplicemente stato privatizzato il monopolio della farina e dei fornai prima ancora di creare concorrenza del mercato. Bisognava prima creare concorrenza e poi liberalizzare,;con l'effetto, però, che avremmo dovuto tassare di piu' individui e aziende per entrare in Europa. "

Come vedete, partendo dal social networking, ci siamo trovati a parlare di temi caldi, più attuali che mai e di non facile risoluzione. Qualcuno fa una domanda, qualcun altro risponde dando del tu, qualcun altro ancora fa live blogging e condivide in tempo reale il tutto. E chi non era li' è come se lo fosse stato.

Benvenuti in un luogo dove la collaborazione è aperta a tutti, senza limiti d'età. Un luogo dove le persone di tutto il mondo si incontrano, cambiando il modo di lavorare, vivere, imparare. Dove gli incroci di conoscenze stanno reinventando tutto quello che ci circonda. E dove ogni singola opinione conta, perché ognuno di noi può dare il suo contributo. Tutto quello che serve è network. Update: a conferma di cio', segnalo che in queste ore l'intervento di Stefano è stato ripreso più volte da svariati blogger nostrani che hanno parlato del Cisco Expo sui rispettivi blog.

Su ilMac.net il reportage completo dell'evento.

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