Net Sourcer

Il blog di Alessandro Palmisano



venerdì, dicembre 30, 2005

Una storia d'altri tempi (internettianamente parlando)

Una storia che sembra presa da un lustro fa. Uno studente, poco più che ventenne. Ma poteva essere chiunque. In Inghilterra, ma poteva essere altrove. La necessità di soldi per pagarsi gli studi universitari e tanta passione per la Rete. E l'idea di vendere pubblicità on line. Ma per vendere pubblicità devi avere un sito con tanti accessi e un servizio oppure contenuti. Ma lui non aveva tempo e ha deciso di realizzare un pagina pubblicitaria fine a sé stessa, prezzando i banner contenuti, non ad impression, non a clic, ma a pixel: 1 $ l'uno. Come il prezzo delle case al metro quadro. Di primo acchito l'idea è stupida quanto volete, è banale. Ma proprio per il fatto che nessuno ha mai pensato prima a una cosa tanto folle, l'idea ha avuto successo e i primi banner sono stati venduti. E con sapiente abilità Alex ha comunicato la sua iniziativa prima alla stampa locale poi a più vasti organi di informazione. Ed ha alimentato un circolo virtuoso.

Nel suo blog puoi leggere l'adrenalina. L'adrenalina derivante da un'idea che dopo una settimana porta sul tuo conto PayPal qualche migliaio di dollari sonanti. Che a breve diventano decine di migliaia. L'adrenalina di una cosa che non sembra vera e che pare quasi un sogno, ma che poi inizi a crederci a metà, come se fossero soldi del Monopoli. Ma quando dalla sua stanzetta del college, si trova proiettato sui network televisivi della CNN e della BBC, allora li capisci che non è un sogno e che il digitale ha cambiato il reale. E quel milione di dollari è diventato realtà in un dei modi più folli mai concepiti dalla crisi della Net Economy.

http://www.milliondollarhomepage.com/

giovedì, dicembre 29, 2005

P come Perfezione

Ho riaperto "L'ultimo teorema di Fermat". C'è un aneddoto sui fiumi: il rapporto tra la distanza tra delta e foce e quello della lunghezza complessiva del fiume, è pari a, circa, 3,14, che guarda caso è un numero ben noto, un certo "pi greco"... :) Sorprendente quanto la Natura sia perfetta, ma l'uomo vada contro questo ordine.

sabato, dicembre 10, 2005

Connesso con pensieri sconnessi

La Rete non è testo, immagini e filmati e stop. È flusso di informazione continua. È un ambiente virtuale. Non sei mai solo. La Rete non è solo il web. È la mail, sono gli instant messenger, è il VOIP di Skype, è giocare a World of Warcraft, sono le community. Sono le amicizie nate su Atlantide e gli amori sboccati su Yahoo! Relations. In una parola: è un ambiente.

Lontano il tempo in cui era concepita semplicemente come luogo sterile dal quale tirar fuori informazioni, considerata alla stregua di un qualsiasi banale libro di testo, con il valore aggiunto degli iper-link. No, è un ambiente dove si possono avere esperienze. Avviene la comunicazione one-to-many, one-to-many, ma anche many-to-many. In tempo reale, così come in differita. I bit che transitano possono cambiare la realtà. Un battito d’ali di farfalla a Tokyo può scatenare un uragano in Florida un mese più tardi, così come una linea invisibile univa la creazione alla generazione e il presente a un passato tanto prossimo quanto dimenticato.

Il bit transita, la mail arriva: hai l'informazione giusta e allora sopravvivi. Non hai l'informazione giusta e potresti morire. Il bit transita, e la cifra di una speculazione maestosa sui derivati di Chicago ti può rendere ricco. Il bit diventa potenza d'acquisto che a sua volta può essere convertita in beni reali. 100 euro addebitati sul C/C di una banca on line transitano ancora e quei due libri introvabili passano da Amazon.com a casa tua. Tu converti il bit in bene reale, Amazon incassa, la FedEx e la VISA guadagnano una commissione. E i titoli di tutte e tre le società fluttuano in Borsa, in base al numero di persone, che in un certo lasso di tempo hanno fatto la tua stessa cosa. La somma delle transazioni, genera per loro il ricavo, da cui deriva il profitto, che si scontra con le aspettative degli investitori, che a loro volta fanno delle transazioni azionarie...

mercoledì, dicembre 07, 2005

Underground Marketing

Degna di nota la campagna pubblicitaria di Olivetti, punta di diamante industriale all'inizio del secolo e fino agli anni 70-80, per poi diventare la scatola che ha lanciato lo start up di Omnitel e Infostrada... salvo poi cederle per passare a Telecom Italia, acquistare Tecnost, fondersi con quest'ultima, essere integrata in Telecom, che a sua volta ha, di recente, integrato TIM. Il tutto controllato da Pirelli.

Ma, vicende finanziarie a parte, torniamo al nostro focus. Olivetti è ora una società del gruppo Telecom, che sta tentando di rilanciarsi nel settore delle stampanti. La location scelta, per la campagna pubblicitaria milanese, è l'underground, ossia le banchine della metro. Il soggetto rappresentato dai cartelloni è una ragazza orientale, probabilmente giapponese, che con gli occhi chiusi, tiene in mano un foglio bianco. Tutto quello spazio bianco, circondato dal nero, è un'attrattiva per i writers, come per le api il miele.

E se vedete questi cartelloni pubblicitari, aggirandovi per la metro milanese, difficilmente ne troverete uno con un foglio bianco. Il writer di turno, il PR, l'attivista politico, ci avranno scritto il proprio messaggio. Si trova proprio di tutto: dalla propaganda di culto religioso, alla tag del rapper di zona, passando per l'adesivo che pubblicizza la serata universitaria presso il locale più in "in" della city. Insomma, una sorta di pubblicità interattiva. Come dire: "questo spazio per, writer, è offerto da Olivetti". Quasi una sponsorizzazione...